Identikit della testimonianza perfetta: ciò che i tuoi clienti dicono di te è il miglior biglietto da visita per il tuo business. Ecco come farti raccontare nel modo giusto.
Siamo nell’era di Trip Advisor, delle recensioni su Google e sui social. Se un potenziale cliente vuole un feedback sul tuo operato, non deve fare altro che navigare in rete.
Per questo motivo, non puoi assolutamente sottovalutare le testimonianze dei tuoi clienti.
L’essere umano è un animale sociale. La testimonianza fa leva proprio su questo fattore, detto “riprova sociale”, perché aiuta i clienti a sentirsi parte di un gruppo che condivide valori analoghi. Inoltre, migliora la trasparenza dell’azienda e incentiva la cosiddetta “FOMO”, Fear of Missing Out, cioè, la volontà di non essere escluso da qualcosa di bello.
Infatti, un prodotto o servizio ben recensito può indurre altri a pensare di star perdendo qualcosa di valore.
Non basta chiedere semplicemente di lasciare una recensione. Infatti, una testimonianza fatta non a dovere rischia di sembrare falsa e quindi nuocere alla tua azienda, invece che aiutarla.
Affinché una testimonianza possa davvero agevolare il tuo brand, dovrà possedere alcuni requisiti fondamentali:
La testimonianza deve essere reale e riconducibile a persone vere, che davvero sono state tue clienti. Se saprai chiederlo nel modo giusto, i tuoi clienti ti sorprenderanno.
Una recensione il cui testimonial non sia riconoscibile non è credibile. Chi leggerà le testimonianze del tuo brand ha bisogno di identificarsi con chi ha già avuto modo di testare i tuoi prodotti o servizi. Vuole vederne l’identità, così da poter rintracciare il testimonial ed eventualmente contattarlo.
Perché il cliente ti ha ingaggiato? Quale problema hai risolto e con che tipo di soluzione? Un generico “ci siamo trovati benissimo” non convincerà altri ad affidarsi a te. Anzi, potrebbe perfino provocare l’effetto opposto, inducendoli a pensare che quella testimonianza non sia reale. Ben vengano i dettagli del rapporto che c’è stato tra di voi, meglio ancora se correlati da foto.
Esempio sbagliato: “Alessandro è un vero professionista, i miei capelli sono più belli da quando frequento il suo salone. Grazie a tutto lo staff!” – Maria R., senza foto allegate.
Questa testimonianza non aiuterà in alcun modo il business di Alessandro. Non c’è nulla che ci dica che sia vera né che ispiri futuri clienti.
Esempio corretto: “Frequento il salone di Alessandro da circa cinque mesi. Sono arrivata da lui con i capelli spenti e rovinati da tinte chimiche e trattamenti sbagliati. Ormai avevo rinunciato all’idea di poter avere una bella chioma. Dopo una prima valutazione, mi ha consigliato i prodotti giusti e l’haircare da seguire. Inoltre, studiando la forma del mio volto ha trovato esattamente il taglio che fa per me. Adesso posso finalmente sfoggiare dei capelli in salute e tutti mi fanno i complimenti. Consigliatissimo!” – Maria Rossi, foto del prima e dopo i trattamenti.
Questa risponde all’identikit della testimonianza perfetta. Chi ha un problema simile a quello di Maria saprà che Alessandro è la persona giusta per risolverlo!
Insomma, le testimonianze sono uno strumento di marketing al quale non puoi rinunciare, fondamentale per l’acquisizione di nuovi clienti.