Quali sono i meccanismi mentali che ci spingono ad acquistare un prodotto o un servizio sul web?
L’acquisto di un bene è solo la parte finale di un lungo processo che si basa su una strategia di marketing e di vendite studiata specificatamente per target e obiettivi che, a sua volta, tiene conto di numerosi fattori. Tra questi, tra i più efficaci ai fini della conversione ci sono quelli che agiscono a livello emozionale e psicologico, i cosiddetti “trigger”.
Il termine trigger vuol dire grilletto e fa riferimento a una particolare condizione che innesca una specifica azione. In pratica, sono stimoli in grado di attivare un desiderio nell’utente e di spingerlo verso l’acquisto di un bene, andando a sollecitare le leve motivazionali e psicologiche.
Il trigger marketing è quella branca del marketing che si focalizza nel creare un’accurata strategia con lo scopo di innescare delle specifiche azioni negli utenti in target. E lo fa creando diversi ganci per gli utenti al fine di trasformarli non solo in clienti paganti, ma anche di fidelizzarli, cosicché possano perpetrare gli acquisti anche in futuro. Naturalmente, questo avviene su più fronti e integrando questa tattica all’interno di una complessa e più ampia strategia di marketing che ha come fine ultimo quello di aumentare le conversioni e i clienti.
I trigger esterni mirano a spingere l’utente a compiere una determinata azione che è vista come un micro-obiettivo di tutta la strategia. Un esempio?
Uno sconto goloso per incentivare un acquisto è considerato un classico esempio di trigger esterno. In realtà questi trigger fanno riferimento a tutti quei ganci che attivano un’azione nell’utente e che, poco per volta, ne indirizzano il comportamento verso altri obiettivi. Quindi fanno parte dei trigger esterni, ad esempio, le call to action che invitano all’iscrizione di una newsletter, banner pubblicitari sul web, remarketing, scontistiche e così via...
I ganci che, a livello universale, sono riconosciuti maggiormente efficaci sono:
Trigger interni
Questi sono più complessi perché scaturiscono dai bisogni intimi che il consumatore sperimenta. Tra questi troviamo:
Stimolare le giuste leve nel consumatore può fare la differenza. Tuttavia, nella costruzione della tua strategia devi tener conto, prima ancora dei trigger, dello studio del tuo target e di come esso solitamente si muove nel suo specifico customer journey. Inoltre, è importante pianificare le azioni del processo e personalizzare il messaggio il più possibile.
Puoi sperimentare il trigger marketing sul tuo sito web: ad esempio, puoi creare chiare call to action o inserire un quiz per stimolare il trigger esterno della competizione. Oppure, puoi integrarlo nella strategia di e-mail marketing automation. Infatti, è proprio con un contatto diretto con i tuoi lettori e con delle sequenze di mail ben strutturate che potrai sfruttare i diversi trigger di cui abbiamo parlato, targettizzando le tue liste, impostando micro-obiettivi e, soprattutto, monitorando il comportamento dei tuoi utenti.