La semantica è la branca della linguistica che studia il significato intrinseco delle parole. In particolare, è una vera e propria scienza che indaga il significato espresso dai segni tradotti a loro volte in parole.
In un contesto come quello del web sempre in continua evoluzione e trasformazione, la semantica acquisisce un ruolo fondamentale sia per il lettore che quotidianamente effettua attivamente ricerche online, sia per chi gestisce siti web e deve offrire i contenuti che l’utente si aspetta di trovare.
Una frase o dei frammenti di frase (quelli che utilizziamo spesso per effettuare una ricerca in rete), molto spesso, sono ambigui. Digitati senza un contesto che normalmente con la comunicazione verbale e di persona esisterebbe, devono essere analizzati e studiati per individuarne il significato univoco.
Del resto, è proprio l’architettura del web, dai suoi albori, che si basa sui principi della semantica con il “web semantico”, cioè la trasposizione del web che associa ad ogni contenuto presente in rete informazioni, tag, metadati utili per facilitare l’interrogazione e la interpretazione all’interno di un determinato contesto semantico. In questo modo il motore di ricerca saprà collocare e interpretare correttamente ogni contenuto.
Google e gli altri motori di ricerca hanno affinato negli anni gli algoritmi in grado di interpretare le ricerche, in modo da offrire la risposta più appropriata e consona all’intento di ricerca e in base al contesto pregresso di ricerche.
Nonostante ciò, capita che una query (ricerca) sia molto ambigua o contenga poche parole con diverse accezioni e significati: in questo caso l’algoritmo di Google cerca di restituire un risultato che sia realmente utile all’utente, seguendo alcuni principi. Tra questi vi è quello più importante di tutti: l’autorevolezza. Infatti, quando avviene il processo di disambiguazione della query, l’algoritmo sceglie automaticamente quale sia la risposta migliore e lo fa basandosi su un punteggio dato dall’autorevolezza del sito e dei contenuti. Quest’ultima è data da diversi fattori, tra cui il fattore di gradimento, il numero di volte in cui un articolo è stato letto, cliccato o linkato su siti importanti. In altre parole: un contenuto è autorevole agli occhi di Google se è considerato realmente utile dall’utente. E l’utilità si guadagna unicamente fornendo contenuti che offrano una risposta all’interrogativo cercato.
Un altro fattore molto importante per la SEO semantica e che ti può servire nella tua strategia di web marketing è quello dell’intento di ricerca. Fino a qualche tempo fa la parola chiave era la base su cui si fondavano i principi dell’indicizzazione. Adesso non basta più creare un contenuto con la keyword ricercata dagli utenti, ma è necessario comprenderne a fondo l’intento di ricerca e creare un contenuto che sia inserito dentro un contesto focalizzato.
Prestare attenzione alla semantica e alla sua relazione con la SEO tradizionalmente conosciuta ci permette di elaborare una strategia SEO e di web marketing più ampia e articolata.
È necessario creare siti web e contenuti ottimizzati al fine di indicizzarli sul web ed essere letti ed interpretati al meglio dai motori di ricerca con lo scopo di essere utili al nostro lettore.
Il fine ultimo di una SEO strategy vincente è quello di offrire contenuti di qualità e valore aggiunto al lettore ed è per questo che la strategia stessa si deve basare sull’utente.